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La cartoleria più antica di Torino..un mondo perduto

Oggi questo meraviglioso angolo ottocentesco di Torino non esiste più. A ricordarlo restano le fantastiche insegne in legno con scritte dorate, il vecchio pavimento a palchetto e le vecchie scansie. E’ Umberto Ferreri a guidarci alla scoperta di questo luogo unico, ecco le sue parole:
“Io ho avuto la possibilità di entrarci quando ancora era “funzionante” e soprattutto ho avuto la fortuna di vedere la disposizione degli “antichi oggetti di cancelleria” e sentirvi il “profumo” magico tipico delle vecchie cartolerie : un misto dell’odore di carta di quaderno e legno di matite, un odore buono.

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Mi fa piace qui riportare l’indimenticabile descrizione che della cartoleria fa Carla Torre Navone in “Curiosità torinesi”: (siamo nel 1990)
<< Già citata nella Guida di Torino per l’anno 1900, di G.B. Paravia, nell’elenco dei “Cartolai e oggetti di cancelleria”, proprietario Graziano Sciunnache, ininterrottamente fino ad oggi, la “Cartoleria Centrale” di via Po 18 ha svolto la sua attività. Con la sua vecchia insegna, l’austera apparenza e la chiusura con ante (invece che a serranda) costituisce un’oasi che contrasta suggestivamente col frastuono del mondo che la circonda.

Nel negozio si trovano quegli strani oggetti di cui pare si sia ormai perso anche il ricordo : sono quaderni con la copertina a fiori, le pagine dai margini rossi, matite copiative, nettapenne, etichette dai fregi dorati, pennini per la scrittura tonda, corsiva, aldina. Si tratta di un mondo d oggetti quasi introvabili, scomparsi dai banchi delle scuole; sono “pezzi” di piccolo antiquariato di vago sapore deamicisiano, che vedremmo bene nelle scarne mani della “maestrina dalla penna rossa” descritta nel libro “Cuore”. La serie dei libri è quella “di una volta” : Salgari, Verne, Dumas, Silvio Pellico, Carolina Invernizio. Splendide le cartoline e le vedute di Torino (riproduzioni fotografiche su vecchie lastre). Curiosi i “Pazientini”, calendari natalizi d’avvento, con sportelli da aprire giorno per giorno. Ce li porge con un familiare sorriso la gentile signorina Germana, che gestisce il negozio da circa 50 anni. Con un’elegante mantellina “stile antico” sulle spalle legge con voce commossa le poesie dei nostri migliori poeti piemontesi e commuovendo…. cattura il cliente con facilità da favola. Dopo una vecchia porta, che curiosamente si apre con la maniglia a rovescio (e chi non capisce subito viene redarguito vivamente), uno scivolo corroso da migliaia di passi immette in questo caratteristico luogo dove si respira l’aria di un passato che a molti è caro >>