Home / In evidenza / Giuseppe La Farina (patriotta, scrittore, politico italiano)
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Giuseppe La Farina (patriotta, scrittore, politico italiano)

(Messina, 20 luglio 1815 – Torino, 5 settembre 1863) è stato un patriota, scrittore e politico italiano.

Biografia

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Firenze: cenotafio di Giuseppe La Farina
Letterato e storico, collaborò con le Effemeridi Letterarie Messinesi. Fondatore e redattore di numerosi giornali, tra i quali L’Alba (1847), fu autore di opere storiche e politiche (Studi sul secolo XIII; L’Italia dai tempi antichi fino ai nostri giorni), geografiche (L’Italia nei suoi monumenti; Messina e i suoi monumenti) e letterarie (Studi sopra alcuni canti della Divina Commedia).

Nel 1848 condusse la Legione Universitaria della Sicilia contro i Borboni e fu deputato di Messina al parlamento siciliano dal 1848 al 1849 ed incaricato come diplomatico assieme ad Emerico Amari di offrire la corona siciliana al Duca di Genova. Nel Veneto fronteggiò gli austriaci nel 1849 quale consigliere del re sabaudo.



Emigrato dapprima in Francia, verso la fine del 1856 assieme a Daniele Manin e a Giorgio Pallavicino Trivulzio fondò la Società nazionale italiana, una associazione avente l’obiettivo di orientare l’opinione nazionale verso il Piemonte di Cavour. La Farina ebbe parte attiva alle annessioni del regno sabaudo e favorì la spedizione dei Mille in Sicilia.
Eletto deputato al primo parlamento italiano, nello stesso 1860 fu nominato Consigliere di Stato, successivamente Ministro dell’istruzione, dei lavori pubblici dell’interno e della guerra. Nello stesso anno fu membro della Logge “Ausonia” e “Il Progresso” di Torino e nel 1862 della Loggia “Osiride”, pure di Torino.

Si spense nel 1863, tumulato a Torino, le sue ceneri furono trasferite a Messina nel 1872 per l’inaugurazione del Gran Camposanto.

A Firenze, sul lato nord del chiostro della Basilica di Santa Croce, è presente un monumento a lui dedicato riportante sul fronte la seguente iscrizione: «A Giuseppe La Farina – messinese – Amò il vero gli uomini la patria – patì dolori disinganni esili – operò con fede costante alle sorti nuove dell’Italia combattendo col braccio e coll’ingegno – soldato poeta istorico sostegno dell’italica gloria moriva il 5 settembre 1863 di anni 47 – alle vegnenti generazioni esempio imitabile». A Torino, nella centralissima Piazza Solferino, è stato eretto in suo onore un monumento in marmo bianco che lo effigia nell’atto di leggere un documento. L’iscrizione recita: «storico illustre antesignano e strenuo propugnatore dell’unità e libertà d’Italia».

A Messina è stato intitolato un liceo classico in suo onore.