TORINO – Si è spento all’età di 98 anni Arnaldo Pomodoro, tra i più grandi scultori italiani del secondo Novecento. La sua morte è stata annunciata il 23 giugno, giorno in cui avrebbe compiuto 99 anni, dalla Fondazione che porta il suo nome.
Nato nel 1926 a Montebello di Romagna, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia dell’arte lasciando un’impronta indelebile con le sue sculture monumentali e il suo linguaggio materico e simbolico. Formatosi a Pesaro, viveva e lavorava a Milano dal 1954, ma le sue opere sono presenti in tutto il mondo, da Parigi a Los Angeles, da Mosca a Tel Aviv.
A Torino, il suo nome è legato in particolare alla scultura “Triade”, installata nel 2006 nella rotonda tra corso Maroncelli e via Onorato Vigliani, nella zona sud della città. L’opera, imponente e astratta, è composta da tre elementi verticali in bronzo che sembrano emergere dal terreno come sentinelle del tempo, evocando potenza, equilibrio e memoria. La Triade rappresenta uno degli interventi urbani più emblematici della città, capace di dialogare con il paesaggio metropolitano pur mantenendo il carisma arcaico tipico della scultura pomodoriana.
Sempre a Torino, Pomodoro aveva realizzato anche il “Cuneo con frecce”, installato di fronte alla sede SMAT in corso XI Febbraio. Anche altre località piemontesi custodiscono sue opere, testimonianza di un legame profondo con il territorio.
Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, l’Italia perde un protagonista assoluto dell’arte contemporanea, capace di trasformare il bronzo e l’acciaio in pensiero, materia e forma. Le sue sculture continueranno a raccontare, silenziosamente, il suo sguardo sul mondo.