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(video) Cappella della Sindone. Rinasce il capolavoro di Guarini

La dinastia dei Savoia ha origine intorno al 1000 nei territori delle Alpi tra Italia Francia e Svizzera con capitale Chambery.  E nel 1563 che Emanuele Filiberto vittorioso a San Quintino sposta la capitale a Torino.

Inizia la costruzione del Palazzo Ducale dove artisti reclutati in loco e in altre città ingrandiscono e rimodellano incessantemente gli ambienti per soddisfare le necessità della Corte e il mutare delle mode. Nel 1453 i Savoia entrano in possesso della Sacra Sindone, un telo di lino con impressa l’immagine di un corpo che i credenti identificano in Gesù Cristo

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Nel 600′ iniziano i lavori per la costruzione della Cappella che deve ospitarla e che comunicano direttamente con le sale del palazzo.  La famiglia raggiungeva direttamente dal piano nobile la cappella  attraverso un grande portale in marmo, accedere dalla cattedrale era un percorso in ascesa fino alla reliquia.

All’interno la fitta trama di simboli del monumento del Guarini stupisce e  meraviglia. Questo, gioco di simboli e richiami trova il suo Apice nella stella a 12 punte situata al vertice della Cupola Le stelle gli esagoni richiamano l’empireo il più alto dei cieli mentre le croci greche di Gerusalemme simboleggiano la Redenzione.

I  chiodi le spine, le foglie di ulivo, l’iscrizione sul cartiglio e la passiflora dei capitelli rimandano invece alla passione di Cristo è ancora salendo i pentagoni presenti nei pennacchi ne rievocano le cinque piaghe.

Guarino Guarini dal 1668 ingegnere Ducale della Cappella della Sindone è tra i protagonisti del Barocco europeo, padre teatino ha scritto trattati sull’architettura sulle fortificazioni , di filosofia, teologia geometria e anche un’opera teatrale.

Guarini mantiene la pianta e molte delle strutture realizzate dal suo predecessore Bernardino Quadri e introduce due vestiboli creando un ambiente di attesa e mistero. Per realizzare una cupola che sovrastasse quella del Duomo e avendo poco spazio introduce i tre grandi archi del bacino tronco diminuendo l’ampiezza dell’anello su cui poggeranno le strutture superiori riducendone il peso. Anche i finestroni del tamburo e la luce che conferisce alla struttura questo spettacolo prosegue di Archi sovrapposti che si riducono man mano che salgono fino a la stella sole al centro in cui spicca la colomba dello Spirito Santo. Nell’altare centrale progettato da Antonio Bertola era conservata l’urna che custodiva la Sindone. Nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997 un terribile incendio danneggia irreparabilmente la cappella creando crolli dei cedimenti strutturali.

Per scongiurare il crollo la struttura viene messa in sicurezza, si apre un cantiere della conoscenza per studiare le tecniche costruttive utilizzate da Guarini. Inizia un restauro architettonico lungo impegnativo per restituire al monumento la sua stabilità e la sua immagine. Per recuperare quanto più materiale originale possibile ogni elemento in pietra viene analizzato e sostituito solo se irrecuperabile. Vengono infine sostituibili serramenti andati distrutti i tetti le coperture in piombo ed inseriti i nuovi impianti il restauro ora concluso e’ stato uno dei più complessi mai affrontati . Rinasce il capolavoro del Guarini.

video e testo canale youtube MUSEI REALI TORINO