Home / In evidenza / Autoritratto di Leonardo da Vinci
300 x 250 comics
300 250 messer
300 x 250
300 250
300 x 250
300 X 250
300 250 elliot
Van_Gogh_TO_VivaTorino_300 X 250
300X250 JAG
banksy 300x250
Torino Magica Vivatorino 300x250
previous arrow
next arrow
300 x 250 comics
300 250 messer
300 x 250
300 250
300 x 250
300 X 250
300 250 elliot
Van_Gogh_TO_VivaTorino_300 X 250
300X250 JAG
Torino Magica Vivatorino 300x250
spazio libero-banner 300 x 250
banksy 300x250
previous arrow
next arrow

Autoritratto di Leonardo da Vinci

Autore Leonardo da Vinci
Data 1515 circa
Tecnica sanguigna su carta
Dimensioni 33,5×21,6 cm
Ubicazione Biblioteca Reale, Torino
L’Autoritratto di Leonardo da Vinci è un disegno a sanguigna su carta (33,5×21,6 cm), databile al 1515 circa e conservato nella Biblioteca Reale di Torino.

Storia
Il disegno del celebre autoritratto, l’unico sicuro dell’artista, viene in genere datato ai suoi ultimi anni di vita, quando viveva in Francia al servizio di Francesco I. Dopo la sua morte, con i manoscritti e il suo corpus di disegni e appunti, venne lasciato in eredità al fedele collaboratore Francesco Melzi, che lo portò alla sua villa a Vaprio d’Adda, presso Bergamo. Qui gli eredi del Melzi sparpagliarono poi la collezione vinciana.

ToComics_800 x 480
800 x 480 messer
800 x 480
800 480
800 x 480
800 x 480
Erwitt 800 x 480 Vivatorino
Van_Gogh_TO_VivaTorino_800 X 480
800X480 JAG
Torino Sotterranea Vivatorino 800x480
bansky 800 x 480
previous arrow
next arrow
300 x 250 comics
300 250 messer
300 x 250
300 250
300 x 250
300 X 250
300 250 elliot
Van_Gogh_TO_VivaTorino_300 X 250
300X250 JAG
Torino Magica Vivatorino 300x250
banksy 300x250
previous arrow
next arrow

L’Autoritratto ricomparve agli inizi dell’XIX secolo a Milano, quando venne copiato e riprodotto in un’incisione per un libro, per poi scomparire nuovamente fino al 1839, quando Giovanni Volpato, un collezionista che lo aveva acquistato forse in Inghilterra o in Francia, lo vendette a Carlo Alberto di Savoia, assieme ad altri 1585 altri disegni di grandi artisti come Raffaello, Michelangelo. Dalle collezioni Savoia confluì poi alla Biblioteca Reale.

bibloteca Reale Piemonte interni

Da allora l’opera ha fatto da prototipo per innumerevoli rappresentazioni dell’artista, che sono entrate poi nell’immaginario collettivo.

Descrizione e stile
L’opera mostra il volto di un uomo canuto, con lunghi capelli e lunga barba, calvo alla sommità della testa. Lo sguardo accigliato è rivolto a destra, con un’espressione seria e leggermente imbronciata. I segni del tempo sono ben evidenti, con solchi lungo la fronte, attorno agli occhi e ai lati della bocca lungo le guance. I dettagli sono molto curati, sebbene una parte appaia come non finita: per dare l’effetto del cranio liscio e calvo l’artista ricorse a pochissime linee, lasciando il foglio in alto quasi intonso.