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23 giungo: A Torino la serata del Farò dove si “decide” la fortuna dell’anno avvenire della città

Ogni anno, nella serata del 23 giugno, Torino si accende nel vero senso della parola con il suggestivo Falò di San Giovanni, l’evento simbolo delle celebrazioni dedicate al patrono della città, San Giovanni Battista. In Piazza Castello, cuore storico e civico del capoluogo piemontese, viene eretta una grande pira di legno che, al calar della sera, viene incendiata davanti a migliaia di cittadini e visitatori.

Il Falò rappresenta un rito antico, carico di significato simbolico. Secondo la tradizione popolare, la direzione in cui cade la cima della pira è un presagio per il futuro della città: se cade verso Porta Nuova, Torino avrà un anno fortunato; se cade dalla parte opposta, il presagio è considerato meno favorevole. Questo gesto, tramandato da generazioni, unisce sacro e profano in una cornice di festa collettiva.

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La celebrazione si svolge nella notte tra il 23 e il 24 giugno, una delle più brevi dell’anno, in prossimità del solstizio d’estate. Non a caso, il fuoco – simbolo di purificazione e rinnovamento – è al centro dei festeggiamenti, che ricordano antichi riti di passaggio legati al ciclo delle stagioni e alla fertilità della terra.

Oltre al falò, la festa di San Giovanni è arricchita da numerosi eventi culturali e artistici: concerti, spettacoli, sfilate storiche e manifestazioni che coinvolgono tutta la città, trasformando Torino in un palcoscenico all’aperto. La festa è un’occasione per riscoprire l’identità cittadina e rinsaldare il legame con la propria storia.

Il Falò di San Giovanni non è solo una tradizione: è un momento di riflessione collettiva, di condivisione e di speranza, in cui passato e presente si fondono nella luce delle fiamme che, anno dopo anno, continuano a illuminare il cammino di Torino.

Uno degli aspetti più affascinanti e attesi del Falò di San Giovanni è legato alla direzione in cui cade la cima della pira di legno al termine della combustione. Secondo una tradizione popolare radicata nel tempo, la caduta verso Porta Nuova – una delle principali vie di accesso alla città – è interpretata come un segno positivo: si prevede un anno fortunato, ricco di prosperità e buoni auspici per Torino e i suoi abitanti. Al contrario, se la cima del falò cade dalla parte opposta, il presagio viene considerato meno favorevole, portando con sé l’idea di difficoltà o incertezze nell’anno a venire. Questo antico rito divinatorio, semplice ma carico di significato simbolico, viene seguito con grande attenzione e partecipazione dai presenti, che ogni anno si radunano con curiosità e speranza per assistere al verdetto del fuoco.