Torino, 15 giugno 1936 – Una data destinata a entrare nella storia dell’automobilismo italiano: viene presentata ufficialmente al pubblico la Fiat 500, ben presto ribattezzata affettuosamente “Topolino” per via delle sue dimensioni contenute e del design compatto che ricordava il celebre personaggio Disney.
L’evento si tiene nel cuore industriale di Torino, alla presenza di autorità, tecnici e giornalisti. Il clima è quello delle grandi occasioni. L’Italia, in piena epoca fascista e lanciata verso una modernizzazione forzata, guarda con attenzione a un’automobile che promette di rendere più accessibile il sogno della mobilità privata, fino ad allora prerogativa delle élite.
La Fiat 500 è un’auto rivoluzionaria per i suoi tempi: progettata da Dante Giacosa, ingegnere di genio e colonna portante della Fiat, la vettura è lunga poco più di 3 metri, pesa appena 535 kg e monta un motore a quattro cilindri da 569 cm³ con una potenza di 13 CV. La velocità massima è di circa 85 km/h, più che sufficiente per gli spostamenti urbani e le strade dell’Italia dell’epoca.
Ma è il prezzo a segnare il vero punto di svolta: 8.900 lire, una cifra che, seppur non alla portata di tutti, apre finalmente il mercato dell’automobile a una fascia più ampia di cittadini, artigiani, piccoli imprenditori e impiegati. La Fiat 500 diventa così l’auto del popolo italiano, anni prima che concetti simili venissero applicati in Germania con la Volkswagen.
Il pubblico accoglie la nuova nata con entusiasmo e curiosità. Piccola, elegante nelle sue forme arrotondate, maneggevole e parca nei consumi, la Topolino conquista in breve tempo il cuore degli italiani. Nel corso degli anni, verrà prodotta in varie versioni (berlina, furgoncino, cabriolet), arrivando a superare le 500.000 unità vendute fino al 1955, anno in cui verrà sostituita dalla Fiat 600, altra pietra miliare della motorizzazione italiana.
La Fiat 500 “Topolino” non è solo un’automobile: è un simbolo del desiderio di progresso, un mezzo che accompagna la trasformazione sociale ed economica del Paese. E la sua presentazione, il 15 giugno 1936, segna l’inizio di un’epoca nuova, in cui la mobilità privata smette di essere un sogno e inizia a diventare realtà per una nuova generazione di italiani.