Vivatorino

Il Borgo Medievale Torino

Il Borgo e la Rocca medievali di Torino costituiscono l’insieme di un museo, sia pure sui generis, dedicato all’architettura medievale.

Nel 2016 il complesso museale ha raggiunto la quota di 145.000 visitatori

Caratteristiche
Le costruzioni del borgo riprendono edifici del XV sec. Il borgo è, di fatto, più simile ad un sito archeologico-monumentale e nacque all’interno del Parco del Valentino come padiglione dell’Esposizione Generale Italiana che si svolse a Torino dall’aprile al novembre del 1884.

Destinato alla demolizione al termine dell’Esposizione Generale Italiana, divenne museo civico nel 1942.

Si tratta di una riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale in cui sono ricostruite su un’unica via: case, chiese, piazze, fontane e decorazioni dell’epoca circondato da palizzate, mura e fortificazioni e sovrastato da una Rocca. Vi si accede da Viale Virgilio attraverso una torre-porta con ponte levatoio, da Viale Enrico Millo all’altezza dell’imbarco per il battello dalla scalinata della porta di Rivoli e sempre da Viale Enrico Millo dal passo carraio vicino all’ingresso dell Ex-ristorante San Giorgio.

Nel borgo sono inoltre presenti sin dal 1884 botteghe artigianali. Nel 1884 il borgo ospitava le botteghe del vasaio, della tessitrice, dello speziale, del falegname e del fabbro.

La Rocca

Spaccato del Borgo
La Rocca è una copia di diversi castelli piemontesi e valdostani, è costituita da quattro piani: il piano interrato che ospita le prigioni; il piano terra invece l’ingresso, l’atrio, il cortile, il camerone dei soldati, le cucine (dei servi e dei nobili) e la sala da pranzo; il primo piano ospita la camera del guardiano che controllava l’accesso alla rocca, l’antisala baronale, la sala baronale (copia della sala degli Spagnoli del Castello della Manta di Saluzzo), la camera da letto ispirata alla camera del Re di Francia del castello di Issogne, l’oratorio, la camera della Damigella, e la cappella.

Progettisti e consulenti
Il Borgo fu realizzato fra il 1882 e 1884 da un gruppo di artisti e intellettuali coordinati dall’architetto portoghese Alfredo d’Andrade. Fecero parte della commissione che si occupò della realizzazione del Borgo:

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