Vivatorino

Santuario di Maria Ausiliatrice

800px-Santuario_di_Maria_Ausiliatrice_TorinoSantuario di Maria Ausiliatrice

Il santuario di Maria Ausiliatrice è una basilica cattolica della città di Torino.

Inaugurato il 9 giugno 1868, il santuario fu voluto da san Giovanni Bosco. Fu eretto dall’ingegnere Antonio Spezia e da lui fu dedicato a Maria, invocata come Ausiliatrice. Il 28 giugno 1911 fu elevata alla dignità di basilica minore.

Sorge nel quartiere di Valdocco e, intorno a questo santuario, proliferano le attività gestite dai salesiani prettamente dedicate ai giovani, quali scuole e oratori.

Don Bosco aveva iniziato a Valdocco le sue attività a favore dei ragazzi fin dal 1846 nella Tettoia Pinardi. Negli anni le attività si moltiplicarono e Valdocco divenne il centro propulsore della nascente congregazione dei Salesiani.

Volendo affidare alla protezione di Maria tutti i suoi ragazzi e le sue attività pensò di far costruire un santuario dedicato a lei. L’architetto Antonio Spezia diresse la costruzione dal 1865 sino al termine dei lavori. La prima pietra del santuario venne posta il 27 aprile 1865 alla presenza del principe Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, figlio secondogenito del re Vittorio Emanuele II. Il 23 settembre 1866 a, venne terminata la grande cupola di 19 metri di diametro e nel 1867 la chiesa poté dirsi finita con il posizionamento della grande statua della Madonna al termine della cupola stessa. La consacrazione ebbe luogo il 9 giugno 1868.

Nei cortili del santuario sono presenti ancora le stanze originali del primo oratorio e la cappella Pinardi, costruita in luogo di una tettoia-baracca che venne utilizzata a partire dalla primavera del 1846.[3] Il nome ricorda Francesco Pinardi, il quale affittò e quindi vendette a Don Bosco prima un piccolo terreno e poi la propria casa.

Altare nella chiesa di Maria Ausiliatrice. Quadro di Thomaso Lorenzone (1868)

Targa che ricorda la presenza di Mamma Margherita all’interno dei locali dell’oratorio salesiano

Esterno

L’edificio, della seconda metà del XIX secolo, ha una facciata in stile rinascimentale sul modello palladiano della chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, con un timpano, retto da quattro colonne, sul quale sono poste le statue dei martiri Solutore, Avventore e Ottavio.

A lato del timpano sono le statue di san Massimo e di san Francesco di Sales.

Sull’architrave sotto il timpano è la scritta: “Maria auxilium christianorum ora pro nobis” e sotto il rosone la statua in marmo di Gesù tra i fanciulli.

Tra le colonne, a destra e a sinistra della fascia centrale, due altorilievi rappresentano S. Pio V annuncia la vittoria di Lepanto e Pio VII incorona Maria.

Nel 1867 la cupola venne ornata da una statua dorata della Madonna opera di Camillo Boggio.

Infine, nel 1920 sulla rotonda di fronte alla chiesa venne collocato il monumento a don Bosco, di Gaetano Cellini.

Interno

La chiesa ha una pianta a croce latina ed ha una decorazione a marmi policromi voluta dal beato Michele Rua, primo successore di Don Bosco. Sopra il tabernacolo è il grande affresco che rappresenta Maria ausiliatrice, dipinto voluto da san Giovanni Bosco, opera di Tommaso Lorenzone, mentre l’affresco della cupola è di Giuseppe Rollini.

I quattro altari che affiancano la basilica contengono le spoglie di quattro personaggi chiave del culto salesiano: una è dedicata a Don Bosco, opera di Mario Ceradini, una è dedicata a san Domenico Savio, una è dedicata a santa Maria Mazzarello e una è dedicata al sacro Cuore, che ospita un quadro di Carlo Morgari e le spoglie di Michele Rua.

A destra della navata centrale una scala conduce alla cripta, dove è conservata la reliquia del legno della santa Croce.

immagine e testo wikipedia.org

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