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A Torino c’è una casa senza finestre: un misterioso edificio nel cuore della città

Nel cuore elegante e vivace di Torino, tra boutique, caffè storici e palazzi nobiliari, si cela un edificio che da oltre un secolo e mezzo alimenta la curiosità di torinesi e visitatori. Si trova in via Lagrange, all’angolo con via Andrea Doria, a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova. A prima vista, può sembrare un normale palazzo del centro storico. Ma basta uno sguardo più attento per notare un dettaglio decisamente insolito: non ha finestre.

Sì, avete letto bene. Le due facciate principali, quelle visibili da via Lagrange e via Doria, non presentano finestre tradizionali, ma sono percorse verticalmente da ringhiere in ferro battuto che proteggono una sequenza continua di porte-finestre. La loro disposizione regolare conferisce all’edificio un’aria enigmatica, quasi scenografica. Eppure, dietro questa particolarità architettonica, si cela una storia ben più complessa.

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Un progetto firmato Antonelli, nel pieno delle guerre d’indipendenza

L’edificio fu commissionato nel 1848 dall’avvocato Martelli, durante un periodo turbolento della storia italiana: le guerre d’indipendenza. Il progetto venne affidato a Alessandro Antonelli, lo stesso architetto che pochi anni dopo avrebbe firmato la celebre Mole Antonelliana, oggi simbolo indiscusso della città.

Il contesto storico in cui nacque la “casa senza finestre” è fondamentale per comprenderne la struttura. All’epoca, Torino era capitale del Regno di Sardegna e snodo cruciale nel percorso verso l’unità d’Italia. Le tensioni politiche e militari, unite al timore di rivolte urbane o assalti, portarono il committente e il progettista a privilegiare una costruzione più sicura e protetta, in grado di resistere anche a eventuali attacchi armati.

Difesa dal fuoco nemico e dai bombardamenti

In origine, anche la facciata interna dell’edificio, quella che si affaccia sul cortile, era aperta. Tuttavia, con il tempo, i proprietari decisero di chiudere le aperture con pannelli in legno, visibili ancora oggi, per difendersi da possibili cecchini o bombardamenti durante i conflitti.

La struttura si sviluppa in altezza, con una verticalità pronunciata che la rende ancora più suggestiva. La mancanza di vere e proprie finestre conferisce all’edificio un carattere austero e misterioso, quasi da architettura difensiva, più simile a una torre fortificata che a una residenza borghese.

Un’opera singolare che merita di essere osservata da vicino

Oggi l’edificio è perfettamente integrato nel tessuto urbano, eppure continua a stupire chi lo scopre per la prima volta. La sua particolarità architettonica è il riflesso di un tempo lontano, in cui anche l’architettura doveva adattarsi alle incertezze della storia.

Passeggiando in via Lagrange, tra i negozi e il via vai cittadino, vale la pena alzare lo sguardo verso questa struttura insolita e lasciarsi affascinare da una delle tante storie che Torino custodisce in silenzio, tra le sue pietre e i suoi cortili.