È una data che resterà impressa nella memoria collettiva dei torinesi: oggi, una violenta tempesta si è abbattuta sulla città, causando il crollo della guglia della Mole Antonelliana, il monumento più alto e rappresentativo di Torino.
Intorno alle ore 17:30, un improvviso fronte temporalesco ha colpito il centro cittadino. Raffiche di vento impetuose, pioggia battente e un cielo livido hanno avvolto la Mole in un’atmosfera spettrale. Secondo le prime testimonianze, un fulmine si sarebbe abbattuto sulla struttura superiore della Mole, colpendo la guglia in pieno. Pochi istanti dopo, la sommità del monumento — alta oltre 47 metri e simbolo stesso dell’identità torinese — si è schiantata al suolo.
Fortunatamente, non si registrano vittime. Il crollo è avvenuto in un orario in cui l’afflusso turistico era scarso, e i detriti sono caduti all’interno del perimetro del palazzo, senza colpire i passanti. Tuttavia, ingenti sono i danni materiali e ancor più profondo è il senso di smarrimento e dolore per la città.
La Mole Antonelliana, originariamente progettata dall’architetto Alessandro Antonelli come sinagoga e poi divenuta monumento simbolo dell’unità nazionale, era stata completata nella sua forma definitiva alla fine del XIX secolo, con la collocazione della guglia e della statua del genio alato. Con i suoi 167,5 metri, era l’edificio in muratura più alto d’Europa e rappresentava un orgoglio per tutti i torinesi.
Il sindaco di Torino, intervenuto sul posto poche ore dopo l’accaduto, ha dichiarato:
“È un giorno di lutto per Torino, ma anche un’occasione per dimostrare la nostra capacità di ricostruire. La Mole tornerà a svettare più forte di prima.”
Nel frattempo, tecnici e ingegneri sono già al lavoro per valutare la stabilità della struttura restante. L’area circostante è stata transennata e interdetta al pubblico per ragioni di sicurezza, mentre si avviano le operazioni di recupero dei frammenti e una prima stima dei danni.
Molti torinesi si sono radunati nelle strade adiacenti, osservando in silenzio ciò che resta della loro Mole. Qualcuno piange, altri fotografano, consapevoli di trovarsi davanti a un momento che farà storia.
La ricostruzione della guglia sarà lunga e complessa, ma la determinazione della città è già palpabile. Torino, oggi ferita, guarda già al futuro con fierezza e volontà di rinascita.