Il 13 maggio 1923 segna una data fondamentale per la storia militare e industriale italiana: la costituzione ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana come forza armata autonoma, affiancando Esercito e Marina. Questo passaggio storico avvenne sotto il regime fascista, che mirava a modernizzare le forze armate e a dotarsi di uno strumento di potere simbolico e concreto nei cieli.
Ma sebbene l’atto costitutivo sia nazionale, Torino e il Piemonte rivestirono un ruolo strategico decisivo in questa trasformazione. La città, già culla dell’automobile, divenne uno dei centri nevralgici per lo sviluppo dell’industria aeronautica italiana, ponendosi all’avanguardia nel panorama europeo dell’epoca.
🏭 Torino e l’aviazione: una vocazione industriale
All’inizio del XX secolo, Torino era già un polo industriale di prim’ordine, grazie alla presenza della Fiat, fondata nel 1899. Proprio nel settore aeronautico, la Fiat intraprese fin dai primi decenni del Novecento una diversificazione verso i motori per aerei, dando vita alla Fiat Aviazione, che sarebbe poi confluita nelle attuali strutture del gruppo Leonardo.
Nel 1908 nacque a Torino la Società Italiana Transaerea, seguita dalla Società Anonima Aeronautica d’Italia nel 1915. Dopo la Prima guerra mondiale, la città consolidò il proprio ruolo come cuore pulsante della progettazione e costruzione aeronautica. Gli impianti torinesi producevano motori, eliche, e interi velivoli, destinati inizialmente all’Esercito e, dal 1923 in poi, alla nuova Aeronautica Militare.
👨🔧 Gli uomini dietro le macchine
Non si trattò solo di industria, ma anche di persone. A Torino lavoravano centinaia di operai specializzati, tecnici e ingegneri, molti dei quali usciti dal Politecnico di Torino, già all’epoca tra i più prestigiosi istituti tecnici d’Europa. L’entusiasmo per il volo e l’orgoglio nazionale spinsero numerosi professionisti piemontesi a contribuire allo sviluppo dei primi prototipi di aerei da caccia, bombardieri e velivoli da ricognizione per il nascente corpo militare.
🛩️ I primi velivoli e la corsa al cielo
Tra i primi aerei progettati e prodotti in questo contesto si ricordano i modelli Caproni, ma anche quelli prodotti dalla stessa Fiat, come il CR.20, progettato da Celestino Rosatelli, ingegnere romano, ma fortemente legato alla produzione torinese. Aerei costruiti negli stabilimenti del capoluogo piemontese furono protagonisti di esercitazioni, parate e anche delle prime imprese coloniali dell’Italia fascista in Libia ed Etiopia.
🏙️ Un’eredità viva ancora oggi
Oggi, a più di un secolo dalla fondazione dell’Aeronautica Militare, Torino conserva un’eredità tecnologica e culturale viva. La presenza del gruppo Leonardo, erede diretto delle storiche aziende aeronautiche torinesi, e le attività del Politecnico, che continua a formare ingegneri aerospaziali, tengono vivo il legame tra la città e il volo.
Inoltre, il Museo dell’Aeronautica di Caselle Torinese e il Museo dell’Aeronautica Caproni a Trento (con numerosi legami con l’industria torinese) testimoniano il ruolo fondamentale che la città ha avuto nella costruzione dell’identità aeronautica italiana
La nascita dell’Aeronautica Militare Italiana il 13 maggio 1923 rappresenta molto più che un atto amministrativo: è il punto di partenza di un’avventura nei cieli che vide Torino protagonista assoluta, con le sue fabbriche, le sue idee e le sue persone. Un’eredità di ingegno, fatica e visione, ancora oggi inscritta nel DNA della città.